Editoriale del Presidente Ance Gabriele Buia
Il Convegno del gruppo Giovani Ance quest’anno più che mai ha colto nel segno sia nella formula che nei contenuti, scelti per animare il dibattito che si è svolto poco più di una settimana fa nella splendida cornice del Palazzo Reale di Napoli, facendo emergere con grande efficacia l’essenza stessa del nostro essere imprenditori del settore delle costruzioni: il lavoro.
Lavorare nel cantiere a stretto contatto con i propri dipendenti e gli operai che insieme a tante diverse professionalità e maestranze contribuiscono a realizzare i nostri manufatti è, infatti, per noi un’esperienza irrinunciabile e nello stesso tempo anche la fonte di tutte le nostre preoccupazioni affinché tutto si volga nel rispetto delle regole e delle migliori pratiche.
Quel lavoro che in questi lunghissimi anni di crisi abbiamo visto venire sempre meno e nello stesso tempo diventare sempre più difficile, a causa di norme farraginose e di una burocrazia asfissiante, con conseguenze drammatiche spesso per molti dei nostri colleghi che non ce l’hanno fatta a continuare la propria attività o che, con la morte nel cuore, sono stati costretti a licenziare decine di lavoratori delle proprie imprese.
Una lenta emorragia di professionalità e manodopera (oltre 600 mila in meno dall’inizio della crisi) che rischia di impoverire un settore chiave non solo per l’economia ma per la società stessa. Bene, infatti, ha fatto la Presidente Vitale nel suo discorso di apertura a ricordare il valore e la nobiltà di un mestiere che può incidere in modo determinante sulla qualità della vita dei cittadini, sulla sicurezza dei nostri figli e sulla competitività dei territori.
Obiettivi che come Ance non ci stancheremo mai di perseguire convinti che sostenendo il lavoro delle nostre imprese non solo contribuiamo a salvaguardare un settore che rappresenta ancora e nonostante tutto l’8% del Pil nazionale, ma possiamo restituire al Paese un po’ più di fiducia nel futuro, che in questi tempi di grande incertezza non guasta di certo.
Una fiducia che potremo riguadagnare più facilmente se tutti insieme, come bene è emerso dalle tre tavole rotonde, sapremo viaggiare nella stessa direzione. La strada è lunga , gli ostacoli non mancano, ma il coraggio e la voglia di andare avanti è più forte e sono certo che anche grazie agli stimoli e alle idee che provengono dal Gruppo Giovani, come Ance potremo lavorare con impegno e tenacia per far tornare grande il più bel mestiere del mondo. #andiamoavanti