Perché hai deciso di far parte del Gruppo Giovani dell’Ance?
Sono stato iniziato all’associazione da mio Zio Alfredo, venuto a mancare alcuni anni fa, che fu a sua volta membro e presidente dei giovani costruttori di Venezia. Riteneva fosse importante far parte del gruppo giovani perché, prima di tutto, si tratta di un gruppo di amici, con i quali condividere le proprie esperienze, le proprie difficoltà e anche i successi. Devo ammettere che ciò che ho trovato è stato infatti un ambiente quasi familiare, dove si creano rapporti che a volte vanno oltre l’ambito lavorativo.
Come vedi la nostra professione nel futuro: quali saranno le direttrici su cui dovranno svilupparsi le imprese di costruzione?
In questo periodo parlare di futuro talvolta diventa spiazzante, siamo talmente preoccupati del presente che ci dimentichiamo di proiettare i nostri obiettivi in là nel tempo, ciononostante spesso per conoscere il futuro bisogna osservare il passato, e mi rendo conto che quando in passato si rese necessario un cambio di rotta per emergere da mercati in difficoltà e saturi, la strada intrapresa fu quella dell’innovazione tecnologica, sia per differenziarsi dai concorrenti, sia per potersi affacciare a mercati nuovi.
Come stai affrontando il passaggio generazionale nella tua azienda?
Sono diventato imprenditore edile perché banalmente, ad un certo punto mi sono smarrito durante gli studi universitari, a dire il vero in una facoltà che poco aveva a che vedere con l’edilizia, e mio padre, imprenditore edile di seconda generazione, mi ha posto davanti ad una scelta di vita, ed allora ho scelto di entrare a far parte dell’azienda di famiglia.
Il passaggio generazionale è graduale ma complesso, tanto più complesso quanto più complessa è l’azienda. Nel nostro caso oltre che un’azienda edile siamo anche una società armatrice, che deve quindi confrontarsi quotidianamente con due realtà molto diverse. E quindi quotidianamente cerco di arricchire il mio bagaglio di esperienza, attingendo anche alle esperienze vissute dalla precedente generazione, per essere sempre più autonomo e competente nelle mie mansioni.
Fare impresa oggi, in qualunque settore, richiede forse più coraggio che nel passato. Quali sono le nuove capacità richieste a un giovane imprenditore per avere successo?
Un giovane imprenditore al giorno d’oggi per avere successo deve essere quanto più competente possibile in molti settori, per avere le capacità di dare la giusta direzione all’azienda, anche nel rispetto delle regole, seppur queste diventino molto spesso nel nostro paese intricati labirinti di difficile soluzione, e quindi nel rispetto anche dei propri concorrenti. Inoltre non deve avere timore dei cambiamenti, anzi, chi saprà sperimentare continuamente nuove soluzioni avrà sempre maggior successo.
Il mestiere del costruttore è antico, come è antico e profondo l’orgoglio di chi con la sua opera testimonia lo spirito di un’epoca. Che cosa significa per te, oggi, essere un giovane costruttore?
Essere giovani costruttori oggi significa essere posti di fronte ad una sfida, perché un giovane non può far altro che affrontare le difficoltà per costruirsi un futuro, e sicuramente chi riuscirà ad avere successo in questo momento difficile andrà a formare una generazione di grandi imprenditori capaci di grandi cose.
In questo scenario di grandi cambiamenti, economici, sociali e di mercato, in quale direzione dovrà evolversi l’Associazione di categoria per essere sempre più al servizio dell’impresa?
L’associazione, diversamente da quanto accade purtroppo, dovrebbe diventare un punto di riferimento per fornire agli associati le competenze e professionalità per affrontare i continui problemi con i quali ci confrontiamo e che in questi momenti diventano sempre più pressanti e pesanti da sostenere ed affrontare soprattutto per piccole imprese.
Inoltre un’associazione è tanto più forte quanto è più rappresentativa possibile di una categoria, pertanto solo con un’associazione ricca di associati si può svolgere con autorità quell’attività di lobby che permette di portare avanti le proprie esigenze e la soluzione ai problemi comuni difronte alle amministrazioni pubbliche.
E’ però altrettanto importante che per gli associati stessi, l’associazione non rappresenti solo un luogo dove portare avanti una carriera fine a se stessa, ma uno strumento comune che ci aiuti a crescere e migliorare.