» 28 anni e a capo di una azienda …e che azienda! Impegno e qualità da storia dell’imprenditoria romana. Ti senti pronta?
Pronta sì… preparata no: la volontà di costruire una vita incentrata sul lavoro e sul raggiungimento di obiettivi e sulla creazione di nuove opportunità certo non mi manca e mi sento pronta e fortunata perché so che un ruolo che comporta responsabilità, oltre a scaturire comprensibili ansie, è molto appagante.
Sono consapevole che ho ancora molto da imparare e che mi attende un percorso tortuoso ma sono certa sarà ricco di soddisfazioni almeno dal punto di vista formativo.
» Conosciamo la tua dedizione al lavoro, ma hai piena consapevolezza delle difficoltà che potrai incontrare nell’intraprendere un’attività così complessa?
Non mi sento di affermarlo con certezza. Alcuni eventi della vita mi hanno portata a fare questa scelta, nonostante il terribile momento economico che stiamo vivendo. Tuttavia non mi pento di averla fatta. La decisione l’ho presa quando, entrando in azienda per la prima volta, ho sentito il calore di coloro che per tanti anni hanno accompagnato mio padre nella gestione dell’impresa. Grazie a loro e alla loro pazienza, al sostegno affettuoso ho capito quanto fosse importante onorare il suo lavoro e convincermi che quello sarebbe stato il mio posto.
» Quali sono le maggiori difficoltà che incontri nel quotidiano?
Le difficoltà sono spesso legate al sistema che ci circonda, dalla burocrazia che ci soffoca al rapporto difficile con le banche o meglio all’ accesso al credito spesso negato. In questo particolare momento, poi, al malfunzionamento generalizzato del sistema italiano bisogna aggiungere la difficile crisi nella quale ci troviamo, che acuisce ogni problematica e incastra il mercato. L’incertezza nel futuro abbassa la propensione al rischio e tende a frenare l’entusiasmo.
» È noto il tuo amore per l’America, altro mercato, altre procedure. Quali sono le maggiori differenze di settore?
A livello procedurale esistono meno regole e un rapporto diverso con la Pubblica Amministrazione.
Ho esplorato il mercato di Miami e quello di New York. A Miami nella zona di South Beach gli uffici comunali sono organizzati in modo molto semplice, il rapporto con la Pubblica Amministrazione è gestito a seconda dei casi direttamente dall’imprenditore o dall’architetto che lo segue. Si discute in modo limpido sulle varie possibilità concesse e si cerca insieme una soluzione ottimale. Quando si tratta di nuove costruzioni il progetto viene presentato davanti a una commissione di cittadini che possono richiedere modifiche o integrazioni. Al termine di queste trattative il progetto modificato viene approvato e si può procedere. Con questo sistema la comunità viene coinvolta e l’imprenditore è sicuro che, trovando un accordo, potrà procedere senza più ostacoli.
» Quasi una partnership pubblico-privato.
Più o meno. Nel caso di NYC so per esperienza personale che nel caso di ristrutturazioni e ampliamenti bisogna innanzitutto guardare il piano regolatore o “zoning” che si trova su internet ed è facilmente consultabile anche da chi non è un tecnico.
Le procedure vengono curate da un Expeditor, ovvero una figura delegata dall’impresa o dall’architetto per ottenere i vari permessi.
» Certezza del Diritto?
Quello che più colpisce è la totale assenza di corruzione. Da alcuni racconti fatti, in entrambe le città prima non era così ma nell’ultimo decennio le regole
sono diventate molto severe anche per facilitare gli investimenti stranieri. Non c’è da stupirsi quindi se in molti hanno dirottato lì i loro investimenti. Il mercato è estremamente aperto ed è proprio questo che ha salvato città come Miami. Parafrasando un film: “Non è un Paese per piccoli”. Approfondendo e volendo entrare in progetti più grandi è scontato che si facciano joint venture con società già presenti in loco. Comunque non sono pochi gli italiani che insieme ad altri investitori o costruttori stranieri hanno realizzato grattacieli sia a NYC sia a Miami.
» Tornando a calpestare suoli natii, cosa pensi di Roma, del suo futuro?
Roma ha un enorme potenziale soprattutto se si pensa al turismo. Per l’edilizia occorrono regole semplici,finanziamenti, tempi certi. Infine, aprire il mercato agli investimenti stranieri oggi completamenteassenti proprio in carenza di tutto ciò.Viaggiando mi rendo conto che Roma è vista ancoracoma una mèta unica, molto apprezzata.
Mi rammarica però che si dedichino pochissimigiorni per visitarla, bisogna assolutamente agire pertrattenere i turisti in città.
di Charis Goretti
15576-130601_LA MIA VITA TRA DUE CITTA _GORETTI.pdfApri
Share
Utilizzando il nostro sito web si acconsente all'uso dei cookie anche di terze parti.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.