Roma necessita di migliorare il trasporto pubblico, i parcheggi, di riqualificare il centro abitato; tutte cose possibili, che in altre metropoli già avvengono.
Negli ultimi anni si sta registrando un vero e proprio boom delle smart city, o meglio città intelligenti. Ma cosa sono? quali sono? e soprattutto come possiamo diventare anche noi “Smart”…? Per città intelligenti si intendono quelle nelle quali l’Information and Communication Technology (ICT) sono usate in modo da efficientare le risorse, risultando in un abbattimento della spesa, nel risparmio energetico e in un alto numero di servizi al cittadino. Nelle varie metropoli dall’Europa, all’Asia alle Americhe nasce l’esigenza di rinnovare la qualità dell’ambiente in cui viviamo. L’unione tra tecnologia e ambiente urbano, creatività e necessità hanno fatto sì che molti investissero nel realizzare interventi di progettazione sistematica.
Le città si trasformano così in un insieme coordinato e che utilizza le tecnologie “intelligenti” per rendere i centri urbani sostenibili dal punto di vista energetico,
ambientale e sociale. Vienna, Hong Kong, Tokyo, Berlino, Toronto, New York sono solo alcune delle città che stanno crescendo in tal senso.
Per l’Italia non c’è un modello unico di smart city, ma territori diversificati tra loro, ben distanti dagli esempi delle città americane o anche da quelle europee.
L’Italia non ha una smart citydi eccellenza ma ogni città si caratterizza per alcune qualità specifiche; vivibilità, ne è un esempio Brescia, trasporti come a Bologna ed energie rinnovabili soprattutto a nord, eppure paragonati alla vicina Vienna o a Copenhagen siamo ancora dilettanti. Cattiva notizia…? Forse, ma volendo darne una lettura positiva si potrebbe dire che c’è ancora tanto da fare, ed essendo quello delle smart cityun settore ampio: dai servizi all’edilizia; e che proprio in tema di sostenibilità ambientale esistono infinite possibilità e anche svariati fondi
dedicati (vedi per esempio i finanziamenti europei) magari con un po’ di buona volontà ma soprattutto con una visione e un indirizzo condiviso saranno proprio gli investimenti in queste tecnologie a salvare l’Italia. La creatività e l’ingegno che caratterizzano il popolo italiano, il clima mediterraneo e un forte senso estetico sono punti a nostro favore, fortune che pochi hanno. Le città hanno bisogno di risorgere, di “darsi una spolverata”, bisogna iniziare a pensare alla città che serve il cittadino e non al cittadino che si forza ad adattarsi all’ambiente circostante. Le città devono iniziare a rispecchiare le abitudini dei loro abitanti. Devono “stare a sentire”, ritornare a essere luoghi di crescita, di incontro, di scambio. Roma necessita di efficientamenti nel trasporto pubblico, di parcheggi, di riqualificazione del centro abitato; tutte cose possibili, che in altre metropoli già avvengono, forse perché ci si affida più al buon senso che alla burocrazia, forse anche perché altrove i cittadini e le imprese hanno un indirizzo chiaro, una visione, poche regole, leggibili ed efficaci. Oggi che mancano i fondi per gli investimenti pubblici bisogna saper indirizzare quei pochi disponibili in settori che generano lavoro.
Bisogna adoperarsi per utilizzare fondi europei e prendere esempio dalle città più virtuose. Bisogna andare avanti, per lasciarsi alle spalle questa crisi, indispensabile investire nell’innovazione, per non annegare nel degrado.
di Veronica De Angelis