“Il Governo ha appena presentato un emendamento per sbloccare i crediti bloccati del Superbonus, ma si tratta di misure che non sono in alcun modo decisive. L’unica soluzione che potrebbe essere risolutiva per sbloccare la situazione, proposta da Ance insieme all’Abi, è quella di permettere alle banche di utilizzare parte degli F24 della propria clientela per compensare i crediti dei bonus”. Queste le dichiarazioni della Presidente dei Giovani Ance sulle prime pagine de Il Messaggero sul Superbonus e sulla necessità di interventi risolutivi per evitare che migliaia di imprese falliscano. La Donati afferma che la garanzia di Sace per i prestiti non è al 100% e obbligherà le banche a una verifica sul rating dell’impresa. “Sappiamo che il rating delle imprese di costruzione è di norma più basso di altri settori, perché il comparto dell’edilizia è cronicamente visto come più rischioso, quindi ottenere questo finanziamento, nonostante sia garantito dallo Stato, dipenderà dalla bancabilità dell’impresa, difficilmente superabile per la gran parte delle aziende che si sono dedicate al bonus 110, che sono piccole e piccolissime realtà”. La Presidente Donati prosegue “chiediamo interventi concreti che guardino anche al valore che il comparto dell’edilizia ha generato considerando che l’anno scorso c’è stato un extragettito per lo Stato di 53 miliardi, e parte di questi soldi viene dal Superbonus. In conclusione Angelica Donati ricorda lo studio Ance che dimostra che il 47% della spesa del 110 rientra subito nelle casse dello Stato come extragettito e si tratta quindi di un investimento perchè allo Stato torna indietro più di quanto viene speso.