Da sempre l’architettura ha avuto un ruolo importante nel consolidare i rapporti di potere all’interno delle società.
Partendo dall’osservazione della produzione architettonica contemporanea e in particolare di alcune opere di autori di fama internazionale presentate nel numero, appare evidente come la componente estetica di questi edifici, spesso pervasa da una volontaria autoreferenzialità, costituisca elemento fondamentale e strategico di marketing nei confronti dell’autorialità del progettista, del prestigio della committenza, dell’attrattività del contesto urbano. L’opportunità di lasciare un segno nei luoghi più disparati del pianeta sembra prevalere sull’impegno richiesto anche all’architetto nell’affrontare le complesse problematiche sociali, economiche e ambientali odierne per ripensare comportamenti e stili di vita. Da queste constatazioni si innescano alcune riflessioni che riguardano il progetto di architettura e la sua capacità di oltrepassare la semplice soddisfazione di bisogni di ordine pratico e contingente legati alle richieste della committenza, per partecipare viceversa di quel più ampio processo di costruzione di una società nuova di cui oggi c’è urgente bisogno.