Perché hai deciso di far parte del Gruppo Giovani dell’Ance?
Ricordo sempre con piacere quando a 21 anni entrato solo da un paio di anni in azienda, un collega di qualche anno più grande di me, mi spronò ad iscrivermi al Gruppo Giovani di Ance Bari e BAT da poco costituitosi. Inizialmente venni spinto soprattutto dalla curiosità di entrare a far parte di un’associazione che raggruppava quelli che per il prosieguo della mia vita lavorativa sarebbero stati i miei colleghi. Appena entrato però mi sono reso conto che oltre all’aspetto relazionale, l’associazione sarebbe per me divenuta una costante scuola formativa sotto tantissimi e diversi punti vista, da quelli tecnici a quelli più inerenti alla mia crescita come uomo oltre che come imprenditore. Ad oggi una scelta che non solo rifarei ma che non mi stanco di raccomandare a giovani colleghi.
Come vedi la nostra professione nel futuro: quali saranno le direttrici su cui dovranno svilupparsi le imprese di costruzione?
La sfida della nostra generazione di imprenditori edili deve essere quella di rendere la nostra attività, una delle più tradizionali, un’attività al passo con le nuove tecnologie che la scienza continuamente ci fornisce.
Innovazioni che possano guidarci nella realizzazione di nuove costruzioni che abbiano sempre maggior rispetto dell’ambiente, che siano il meno impattanti possibile sul territorio sul quale sorgono e che ci permettano di contenere i consumi energetici migliorando il comfort dei manufatti.
Tecnologie altresì utili al recupero del patrimonio immobiliare esistente ed abbandonato e che in alcune città rappresenta una ferita nel tessuto urbano non solo di carattere urbanistico ma anche di carattere sociale.
Una professione che deve inoltre tenere conto anche dei nuovi strumenti finanziari come ad esempio i mini bond che possono offrirci migliori possibilità di sviluppo per le nostre iniziative.
Insomma costruttori che dovranno essere sempre più imprenditori a tutto tondo.
Come stai affrontando il passaggio generazionale nella tua azienda?
Anche nella mia azienda il passaggio generazionale è stato ed è un passaggio delicato che per essere concluso ha bisogno ancora di qualche tempo e di tanta pazienza da parte sia di mio padre che mia.
Ad ogni modo già da 7 anni sono amministratore unico della società anche se non smetto mai di confrontarmi con mio padre che in alcune occasioni dimostra di avere un punto di vista diverso dal mio ma che continua ad essere per me fonte costante di arricchimento personale e professionale.
Fare impresa oggi, in qualunque settore, richiede forse più coraggio che nel passato. Quali sono le nuove capacità richieste a un giovane imprenditore per avere successo?
In un mondo lavorativo globalizzato dove la concorrenza a cui siamo sottoposti è di molto aumentata ed in cui le condizioni in cui ci troviamo ad operare sono sempre più difficili, l’unica strada giusta a mio avviso da intraprendere è quella che prevede imprenditori con sempre maggiori competenze.
Competenze che devono andare di pari passo con entusiasmo ed amore per il proprio lavoro che rimangono fondamentali per il successo della vita lavorativa di ogni uomo.
Il mestiere del costruttore è antico, come è antico e profondo l’orgoglio di chi con la sua opera testimonia lo spirito di un’epoca. Che cosa significa per te, oggi, essere un giovane costruttore?
E’ motivo per me di particolare orgoglio svolgere una professione che ha significato tantissimo per il nostro Paese. Una professione che ha permesso alla nostra nazione di crescere e di prosperare e che tutt’ora, anche se qualcuno sempre più spesso lo dimentica, rappresenta uno dei settori trainanti per la nostra economia.
Un mestiere che mi consente di sentirmi “utile” alla società in cui vivo, dando forma a quello che sarà il luogo in cui molte famiglie trascorreranno tutta o parte della propria vita e quindi delle proprie emozioni. Una sensazione indescrivibile.
In questo scenario di grandi cambiamenti, economici, sociali e di mercato, in quale direzione dovrà evolversi l’Associazione di categoria per essere sempre più al servizio dell’impresa?
Oltre a tutto quello che storicamente compie a tutela dei legittimi interessi dei propri associati, immagino un’associazione che sia sempre al passo con i tempi, adattandosi e rinnovandosi nei servizi da offrire alle proprie aziende a seconda dei momenti che il mercato attraversa. Un’associazione che faccia sempre più formazione per i propri giovani e che consenta ad essi di crescere e di fare rete su tutto il territorio.
Un luogo dove le aziende iscritte possano trovare ascolto per risolvere insieme problematiche particolari o nuove con esperti che ci sappiano consigliare al meglio e che ci presentino in anteprima le nuove possibilità ed i nuovi strumenti che il mercato ci può offrire.
Insomma un luogo che sia sì associazione ma anche un po’ “casa madre” per le nostre aziende.