Nel febbraio 2013, Zingaretti è stato eletto Presidente della Regione Lazio con
1.330.398 voti. Prima, è stato Presidente della Provincia di Roma (dal 2008 al 2012), deputato al Parlamento europeo e Consigliere comunale di Roma.
Roma – Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Sarò il Presidente di tutti”
» Presidente cosa ha spinto, secondo lei, gli elettori a eleggerla Governatore del Lazio?
Io credo che sia passato un messaggio forte, su cui abbiamo puntato molto e che sarà fondamentale per far ripartire il Lazio: abbiamo chiamato i cittadini del Lazio a un’azione comune. Serve un grande sforzo collettivo per rompere in maniera netta con una gestione centrata in passato, invece, sull’interesse particolare, sul vantaggio di pochi, su un insopportabile sistema basato sul privilegio. Alla rabbia per i pessimi esempi dati dalla politica e alla disperazione di tanti per una situazione economica difficilissima, noi abbiamo risposto con un progetto politico
costruito soprattutto sulla partecipazione e sull’innovazione. La mia scommessa è ridare dignità e credibilità alla politica regionale e a un’istituzione fondamentale per la vita delle imprese e dei cittadini, come è la Regione Lazio.
» Quale esperienza porta alla Pisana da Palazzo Valentini?
Dalla Provincia porto la consapevolezza che, se si ha il coraggio di innovare davvero, si possono raggiungere risultati davvero importanti.
Penso, per esempio, al tema dei rifiuti, che è una delle grandi urgenze che trovo in Regione. Noi, in Provincia, abbiamo dimostrato che con investimenti
adeguati e capacità di innovare è possibile aumentare in tempi brevi la raccolta differenziata, con enormi benefici da parte delle Amministrazioni locali e dei cittadini.
» Tra i suoi primi interventi c’è quello di tagliare i costi della politica.
Come ci riuscirà?
Ci stiamo già lavorando, perché abbiamo trovato una situazione di dissesto finanziario gravissima, che richiede soluzioni immediate. Il tema dei costi della politica fa parte di una complessiva riorganizzazione della macchina amministrativa, dove porteremo criteri di trasparenza assoluta e di efficienza, perché la disorganizzazione è uno dei motivi fondamentali delle difficoltà in cui oggi si trova la Regione. In questo quadro, la trasparenza, il risparmio e il rigore assoluto nell’utilizzo delle risorse pubbliche, da parte degli eletti e di tutti coloro che hanno incarichi dirigenziali, sarà fondamentale.
» L’edilizia è in gravissima crisi, quali interventi prevede possano consentirle di riprendersi?
A mio giudizio, sono due le emergenze cui dare subito risposte di medio e lungo periodo: quella del comparto edilizio certamente, ma insieme anche quella abitativa. Io voglio che questi due grandi problemi abbiano delle risposte strutturali, non emergenziali. Noi vogliamo dare a cittadini e imprese un sistema di regole certe. Come ho detto anche in campagna elettorale, la chiave della nostra azione passa quindi per l’approvazione di uno strumento fondamentale di governo del territorio: un Testo Unico dell’Urbanistica che riunifichi e riordini le varie leggi regionali, chiarendo il ruolo dei vari enti, decentrando le competenze e semplificando le procedure. I tre principi chiave dovranno essere trasparenza, semplificazione e innovazione. Per soddisfare la domanda di residenza e servizi, ma anche per dare nuovo impulso al comparto dell’edilizia, vogliamo puntare sugli interventi sulla città esistente, sul recupero delle aree dismesse e del patrimonio edilizio sottoutilizzato, sulla riqualificazione delle parti degradate delle città, sul completamento e sulla densificazione.
» Come si è trovato appena messo piede nella Regione?
Devo dire che ho avuto un’impressione molto positiva. Ho incontrato tante persone che hanno comunicato la loro voglia di dimostrare che la Regione non è quella che tutti abbiamo letto sui giornali in questi mesi, fatta di arroganza e ruberie. Nell’Amministrazione ci sono moltissime persone pronte a dare il loro contributo. Io farò di tutto perché le loro competenze e professionalità si possano esprimere, finalmente, all’interno di un’Amministrazione virtuosa, che valorizzi il merito e l’impegno. Ed è questo il senso della lettera che ho scritto a tutti i dipendenti regionali.
» Bilancio, lavori pubblici, sanità: chi sta peggio?
È una bella lotta… Credo però che il primo problema che dovremo affrontare sia quello del bilancio: abbiamo studiato il parere della Corte dei Conti sulla relazione di fine legislatura della precedente Amministrazione e i rilievi del Mef sulla gestione finanziaria della Regione. Inutile nasconderlo: la situazione è davvero difficile, con un disavanzo effettivo mostruoso e in costante crescita. C’è una grave sofferenza di cassa che può letteralmente bloccare l’azione della Regione.
La buona notizia, se vogliamo, è che, in una situazione di tale dissesto, c’è spazio per portare subito dei cambiamenti strutturali importanti, a partire dalla costituzione di quegli organi di controllo e valutazione della gestione finanziaria che, colpevolmente, non sono stati implementati in questi anni.
Penso, per esempio, all’organismo dei Revisori dei conti, previsto per legge, ma mai attuato, come rileva anche la magistratura contabile nella sua ultima relazione.
» Cosa chiede all’opposizione?
All’opposizione chiedo di fare il proprio lavoro con rigore e, insieme, con capacità di dialogo. Perché ci aspettano mesi difficili e complicati, in cui dovremo dare risposte serie alla crisi e, al tempo stesso, riprogettare l’intera macchina amministrativa. Per questo, nei mesi di campagna elettorale, ho sempre parlato di una fase costituente per la Regione. Servono le idee e i contributi di tutti, per rimettere in moto la Regione e il Lazio.
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