Il convegno, organizzato dai Giovani Imprenditori Edili di ANCE Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto, si interroga sull’impatto dei fenomeni di tipo demografico e sociale, sulla domanda e sulle nuove tecniche di progettazione in funzione dei nuovi stili di vita delle nuove esigenze della popolazione nell’Italia che cambia
La società italiana è oggi al centro di un rapido processo di trasformazione nella struttura demografica, nella sua connotazione etnica e culturale, negli assetti familiari.
Il convegno, organizzato dai Giovani Imprenditori Edili di ANCE Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto, si interroga sull’impatto dei fenomeni di tipo demografi co e sociale, sulla domanda di un “bene primario” qual è la casa e su come le tecniche di progettazione, l’innovazione costruttiva, l’integrazione tra edilizia e servizi possono intercettare i nuovi stili di vita e le esigenze della popolazione nell’Italia che cambia.
I lavori sono iniziati con i saluti di benvenuto dal presidente della Triennale e di Assimpredil ANCE Claudio De Albertis, seguito dal Presidente Gruppo Giovani ANCE Lombardia Mauro Meraviglia.
Il presidente Mauro Meraviglia ha ribadito e riaffermato quale sia l’esigenza dei Giovani Imprenditori Edili
di fermarsi a riflettere su dove sta andando la nostra società e su come le evoluzioni della domanda abitativa incideranno sul nostro modo di fare impresa.
“ Per farlo, abbiamo deciso di partire da una fotografia del nostro Paese e delle tendenze in atto, che fosse il più possibile netta, lucida e libera da interpretazioni e suggestioni. La società italiana è oggi al centro di un rapido e sempre più veloce processo di trasformazione nella struttura demografica, nella sua connotazione etnica e culturale, negli assetti familiari”.
“Questo fenomeno di trasformazione è davanti agli occhi di tutti, anche se ancora troppo spesso la politica e gli stessi mass media fanno finta di non vedere, o danno di questo processo irreversibile in atto una descrizione limitata, funzionale all’esigenza giornalistica o di opportunità politica del momento.”
“La sistematica ed ideologica negazione dell’esistenza di forme di famiglia diverse da quella tradizionale, sfruttata a fini di propaganda; i silenzi sull’effettivo stato di salute del sistema pensionistico nazionale e sul futuro che si prospetta per i giovani Italiani; lo stesso negare, fino a qualche mese prima dello scoppio della fase più acuta della crisi, gli evidenti problemi di tenuta del “sistema Paese”, aggravando la situazione… la sensazione è quella di un’Italia abituata ad inseguire il mito di una rassicurante società ideale, florida e culturalmente stabile, senza guardarsi dentro, nella sua anima profonda e nella sua metamorfosi.”
“La traiettoria della politica – quella in cui nessuno di noi si riconosce da tempo – diverge sempre più dallo scenario reale del Paese e dalle esigenze dei cittadini. Se ne è parlato molto, forse troppo, nelle ultime settimane: eppure, di fronte alle squallide notizie di scandali, appropriazioni indebite, sperpero di denari pubblici e malversazioni, giunte con un ritmo incessante, quasi implacabile, dai palazzi del potere, anche noi giovani imprenditori restiamo basiti. Noi che siamo cresciuti dentro aziende sane, rispettose delle leggi, attente alle esigenze di una clientela sempre più in difficoltà. Noi che non possiamo tardare un solo minuto davanti al fisco, ma che magari siamo costretti ad attendere un anno affinché lo Stato ci paghi. Noi che, oggi più che mai, possiamo contare solo ed esclusivamente sulle sole nostre capacità. “
“Noi restiamo sgomenti di fronte a quelle che ormai non sono più semplici inefficienze di una macchina statale antiquata, ma semmai i reali contorni di una crisi dei valori della politica come “gestione del bene comune”. Una crisi che ormai è palpabile e manifesta ad ogni livello amministrativo.
Di fronte ad una politica sempre più chiusa nei palazzi del potere e totalmente sconnessa dalla realtà, oggi siamo qui, operatori economici, tecnici, professionisti ed esperti osservatori della società, giovani imprenditori, perché non possiamo attendere oltre i tempi della politica: il desiderio di garantire alle nostre realtà produttive un futuro in una società in trasformazione, ci chiama al bisogno di capire cosa sta accadendo, come possiamo essere più vicini alle esigenze dei nostri clienti e come dobbiamo attrezzare le nostre aziende – anche nell’ambito di un processo di passaggio generazionale – per consentirci di produrre “luoghi di vita” che siano effettivamente tali.”
“ Come
possiamo ritornare a creare valore e produttività per le nostre aziende, per il bene del Paese?
La domanda che tutti noi ci poniamo è: dove stiamo andando, dunque? Ecco la nostra istantanea.”
Il convegno ha voluto quindi offrire e spiegare una istantanea sul nostro paese dimostrando come l’edilizia, con i suoi nuovi mercati e le nuove richieste, possa rispecchiare ed anticipare il panorama sociale e culturale dell’Italia del futuro.
Durante la tavola rotonda dal titolo “Uno sguardo al futuro, gli esperti si confrontano” hanno partecipato:
MARIO ABIS, Presidente di Makno e Professore Università Iulm di Milano
GIANCARLO FLORIDI, Architetto Onsitestudio
DANIELE MANCINI, Amministratore Delegato www.casa.it
FLAVIO MONOSILIO, Affari Economici e Centro Studi ANCE
MARIA ALESSANDRA SEGANTINI, Architetto C+S Architects
DANILO VERGA, Presidente S.MA.R.T. Consulting e Docente e Consulente di Real Estate Management
PATRICIA VIEL, Architetto Studio Citterio Viel and partners
Al termine del convegno i Giovani Imprenditori hanno partecipato alla visita alla mostra dedicata alle infrastrutture avente per titolo “L’ architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi”.